Torre Annunziata - Guida Turistica



.: DA VEDERE

Oplontis - Villa di Poppea

L'antica Oplonti, nel centro abitato di Torre Annunziata, si configura con ogni verosimiglianza come un quartiere suburbano di Pompei, sviluppatosi per la presenza di un grosso complesso termale. La Villa di Poppea, sepolta durante l'eruzione vesuviana del 79 d.C., è un grandioso complesso patrizio con un nucleo più antico risalente al I secolo a.C.. Ricca di suppellettili e di preziose sculture decorative, era disabitata al momento dell'eruzione. Oggi la villa si presenta con un cospicuo numero di ambienti, oltre ottanta, su di un'area complessiva di circa 10.000 mq.

Oplontis - Villa di Crasso

Lo scavo, durato circa dieci anni, ha riportato alla luce quasi completamente l'edificio principale e parte delle vie circostanti e delle strutture edilizie vicine, nonchè molti corpi umani con la loro ricca suppellettile di gioielli e monete. La Villa, con ogni probabilità, era una grande abitazione signorile degradatasi nel tempo, per un fenomeno di sfruttamento mercantile, come emporio o deposito di vino anche d’oltremare. La proprietà è stata attribuita a Lucius Crassius Tertius come è provato dal ritrovamento del sigillo bronzeo, recante il suo nome, all'interno della villa.

Real Fabbrica d’Armi

Nel 1652 fu costruita a Torre Annunziata, su richiesta del Conte Muzio Tuttavilla, la fabbrica di polvere di cannone, precedentemente situata a Porta Nolana presso le mura di cinta della città. Nel 1758, Carlo III di Borbone decretò l'istituzione della fabbrica d'armi a Torre Annunziata in un sito adiacente alla Real Polveriera e in quello stesso anno fu innalzato un capannone provvisorio dove furono montate le prime macchine in legno. L'opera fu eseguita dall'arch. Sabatini, allievo del Vanvitelli e completata da Ferdinando Fuga. La fabbrica iniziò l’attività nel 1761, diretta dal Ten. Col. Luca Ricci, e divenne in breve tempo la più importante del Regno. A causa delle esplosioni accidentali succedutesi tra il 1851 e il 1856, Ferdinando II di Borbone fu indotto a trasferire l'impianto per le polveri da sparo in un luogo più sicuro (Scafati 1857). Nel 1862 la composizione delle armi fu completamente concentrata a Torre Annunziata.

La produzione di fucili cessò definitivamente nel 1901.
La testimonianza storica dell’attività svolta in quasi un secolo e mezzo è attualmente custodita nel Museo Storico sito nell'antico edificio della Real Fabbrica d'Armi. Nel luglio 1977 lo spolettificio assunse la denominazione: "Stabilimento militare del munizionamento terrestre. Divisione spolette" e dal 1984 "Stabilimento militare Spolette".

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